My First Language Learning Experience and How It Changed My Life

The following article is based on an episode of my podcast. Check it out on Spotify or your favorite platforms.

Hello everybody,

I am Chiara, an Italian language enthusiast living in Brussels. In this podcast, I share my language learning experiences that led me to my current job as a full-time language teacher. Today, I want to talk about my first language learning experience and how it changed my life.

Natural Talent for Language Learning: Seriously?

When I tell someone about my language-learning journey, people often say I have a natural talent for languages. However, I believe that talent alone is not enough. I had to create the right conditions for my passion to flourish.

As a child, I struggled with English in school. I didn’t understand the logic, hated the sound of it, and found the teacher’s pronunciation demonstrations cringe-worthy.

The Trip of a Lifetime: Russia, 2004

In 2004, I had a memorable experience during a family trip to Russia when I was just 11 years old. We visited Moscow and St. Petersburg, and I was fascinated by Eastern Europe and the history of the Cold War.

At that time, I dreamed of becoming a writer, with no particular interest in language learning or teaching.

Sometime before the trip, the tour operator gave us a guidebook with history text and glossaries. It was in this guidebook that I came across something that would change my life forever – the Cyrillic alphabet.

Learning the Cyrillic Alphabet

Spontaneously, I started learning it my way, by transliterating Italian words. I spent evenings asking my mom for Italian words to copy down in Cyrillic. However, I had no way of learning the pronunciation of certain letters: I can still feel the anxiety I had when I read that the pronunciation of the equivalent of “g” could also occasionally be “v” like in “vertical”. Or when I read that the letter “yo” which is written like the equivalent of “ye” but with two dots on the top is often written without the diacritical symbol because for Russians it’s obvious to know when it’s “yo” and when it’s “ye”. I was horrified by the risk of making mistakes.

I would not bother my mom with those tedious requests now. However, I can still remember the excitement I felt as a child learning something new.

Learning Alphabets and Collecting Books as a Hobby

In secondary school, my interest in languages made me stand out. Compared to my immigrant classmates who already knew multiple alphabets, I wasn’t anything special. What was maybe weird was the how. Not many people indeed wanted to learn alphabets as a hobby.

After returning from the trip, I fell in love with the Russian language. I started collecting phrasebooks from my local bookstore whenever I visited Milan. Though I couldn’t speak it until later, my passion for language learning had been ignited.

Stop Saying You’re Not Talented

Talent needs the right conditions to flourish.

My story shows that becoming obsessed with what you like and dedicating energy to it leads to results.

A huge shout-out to my dear companion of those years: the website “Omniglot” (www.omniglot.com). Thanks to that website, my English improved dramatically as I had a reason to use and learn it properly, along with a better teaching method compared to primary school.

🇮🇹 Come ho scoperto le lingue e come mi hanno cambiato la vita

Ciao a tutti,

sono Chiara, un’appassionata di lingue, e vivo a Bruxelles. In questo blog condivido le mie esperienze di studio delle lingue che mi hanno portato al mio attuale lavoro come insegnante a tempo pieno. Oggi voglio parlare della mia prima esperienza di studio in questo campo e di come ha cambiato la mia vita.

Talento naturale e lingue: quanto c’è di vero?

Quando racconto a qualcuno del mio percorso, spesso mi dicono che ho un talento naturale per le lingue. Tuttavia, credo che il talento da solo non sia sufficiente. Ho dovuto creare le giuste condizioni affinché la mia passione potesse fiorire.

Da bambina, facevo fatica con l’inglese a scuola. Non ne capivo la logica, odiavo il suono e soprattutto trovavo veramente imbarazzante il modo in cui le insegnanti ci mostravano come dovevano pronunciare le parole.

Il viaggio che mi ha cambiato la vita: Russia 2004

Nel 2004, ho avuto un’esperienza memorabile durante un viaggio in Russia con la mia famiglia, quando avevo solo 11 anni. Abbiamo visitato Mosca e San Pietroburgo, e in quel periodo ero totalmente affascinata dall’Europa dell’Est e dalla storia della Guerra Fredda.

A quel tempo, sognavo di diventare una scrittrice, senza particolare interesse per l’apprendimento o l’insegnamento delle lingue.

Poco prima del viaggio, il tour operator ci aveva dato una guida con testi di storia e glossari. E’ in questa guida che mi sono imbattuta in qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita per sempre – l’alfabeto cirillico.

Imparare il cirillico

Spontaneamente ho iniziato a impararlo a modo mio, traslitterando parole italiane.

Passavo le serate a chiedere a mia madre parole italiane da copiare in cirillico. Però, non avevo modo di imparare la pronuncia di certe lettere: ricordo ancora l’ansia che provavo quando leggevo che la pronuncia dell’equivalente della “g” poteva occasionalmente essere anche “v” come in “verticale”. O quando leggevo che la lettera “yo”, che si scrive come l’equivalente di “ye” ma con due punti sopra, è spesso scritta senza il simbolo diacritico perché per i russi è ovvio sapere quando è “yo” e quando è “ye”. Ero inorridita dal rischio di commettere errori (ero una bambina un po’ perfezionista, nel senso tossico del termine).

Ora non bombarderei più mia madre con quelle richieste così entusiasmanti…!

“Mi dici un’altra parola?”.

Tuttavia, posso ancora ricordare l’esaltazione che provavo da bambina nell’imparare qualcosa di nuovo.

Imparare alfabeti e collezionare libri come hobby

Alle scuole medie, il mio interesse per le lingue mi faceva risaltare nella massa degli alunni.

Però, rispetto ai miei compagni di classe immigrati che già conoscevano molteplici alfabeti, non ero nulla di speciale. Ciò che forse era strano era il come.

Non molte persone infatti volevano imparare gli alfabeti come hobby.

Dopo essere tornata dal viaggio, ero perdutamente innamorata della lingua russa. Collezionavo frasari alla Hoepli ogni volta che visitavo Milano.

Anche se avrei imparato a parlarla solo molti anni dopo, la mia passione per l’apprendimento delle lingue era ormai accesa.

Il talento non conta

Il talento ha bisogno delle giuste condizioni per fiorire.

La mia storia dimostra che quello che conta è diventare ossessionati da ciò che ti piace e ciò che porta i risultati è dedicarvi energia.

Un enorme ringraziamento al mio caro compagno di quegli anni: “Omniglot” (www.omniglot.com).

Grazie a quel sito il mio inglese è migliorato drasticamente poiché avevo un motivo per usarlo e impararlo correttamente, insieme a un metodo di insegnamento migliore alle scuole medie rispetto alla scuola elementare.